Attraverso la trasformazione di un mobile si puo' consolidare un amicizia.
Lo scorso anno, in estate, avevamo deciso,con una coppia di nuovi amici, di curiosare tra gli espositori di un grande mercatino e passeggiando, ci sentiamo chiamare da Sabrina. Lei e Marco avevano visto quella che sarebbe diventata la "Signora Holle".
L'abbiamo caricata sul pick-up e portata in laboratorio, come sempre i nostri occhi l' hanno vista sotto una luce diversa, nuova e fresca.
Le indicazioni che ci avevano dato erano riguardo al colore, che avrebbero preferito fosse chiaro.
Abbiamo smontato la chincaglieria, che avevamo deciso di cambiare, abbiamo carteggiato la superficie, era ricoperta da una vernice ostica.
Abbiamo sostituito i ripiani del corpo inferiore,disfatti dai tarli e uno di quelli superiori, talmente imbarcato che i bicchieri di Sabrina avrebbero dovuto fare grossi esercizi di equilibrio.
Abbiamo poi steso il gesso ed il colore, scelto con loro, al quale abbiamo aggiunto una velatura verde, la lavorazione di usura e una bella mano di cera d'api che lucidata dona quell' aspetto serico, vellutato al tatto.
I vetri li abbiamo sostituiti con vetri trasparenti che avrebbero permesso di vedere le stoviglie all' interno.
L'immaginazione ce la faceva vedere provvista di una bella chincaglieria, cercavamo quella in vetro.
Parlando con mia sorella mi propose proprio dei pomelli in vetro, bellissimi, che abbiamo messo ai cassetti. Data la presenza delle chiavi nelle ante abbiamo scelto con i nostri amici, di lasciarle cosi', senza maniglie.
Abbiamo posizionato il mobile nello spazio che la aspettava, a casa di Marco e Sabrina, che l'hanno accolto gioiosi, come se una tessera del loro mosaico andasse al suo posto.
Appendendo i due fiocchi sulle chiavi delle ante inferiori abbiamo brindato alla rinata credenza chiamata "Signora Holle".
Vi presentiamo "la Principessa sul pisello", la nostra credenza.
L'abbiamo scovata su un sito di annunci online, quello che ci ha colpito e' stata la forma e la presenza di quel cassettino centrale ci ha convinti, le misure calzavano per lo spazio che avevamo deciso di riempire e la nostra immaginazione ha fatto tutto il resto, l'ha vista cosi' come e' ora, per noi bellissima e piena di vita.
Quando l'abbiamo portata a casa era davvero parecchio malconcia, mancavano alcuni pezzi, altri erano da cambiare perche' troppo tarlati o rotti, la chincaglieria non era completa, i vetri assenti...insomma un disastro!
Il lavoro e'stato impegnativo: abbiamo individuato i pezzi da sostituire, come i ripiani, il cielo della credenza, i piedi dietro del mobile, e quelli davanti a cipolla, torniti in modo impeccabile da un caro amico falegname, Valentino; l'abbiamo carteggiata con carta abrasiva di varie grane per poter ripulire il legno e permettere l'adesione del gesso; siamo intervenuti con l'antitarme e col consolidante dove serviva; abbiamo steso il gesso, composto da gesso di Bologna e colla, utilizzato dai grandi pittori fin dal Rinascimento per la preparazione delle tele; all'interno del mobile, nei cassetti e nel retro abbiamo passato una mano di essenza di trementina; l'abbiamo colorata con un colore all'acqua creato da noi per avere la tinta che desideravamo; l'abbiamo resa usurata, patinata e cerata con cera d'api, lucidandola al meglio; abbiamo cercato e montato la chincaglieria che piu' ci piaceva e sistemato i vetri.
Per renderla poi, com'era nei nostri pensieri, abbiamo messo la carta nei ripiani e nei cassetti e applicato una passamaneria con fiocchetti pendenti ai bordi dei ripiani a vista.
Infine abbiamo appeso una nappina alla chiave superiore battezzandola " la Principessa sul pisello",l'inizio della sua nuova vita.
Un po' per volta l'abbiamo riempita con le romantiche porcellane provenienti da vari mercatini che usiamo ogni giorno.
La guardiamo e ne siamo orgogliosi, e' splendida. Viva.
Prima e dopo la lavorazione:
Sul lato di casa nostra dove tramonta il sole abbiamo un piccolo balcone a mezza luna, sul quale in inverno porto briciole di pane alle cinciallegre e ai pettirossi, che qui non possono essere acchiappati dalle nostre sei gatte per uno spuntino.
I forti rami delle due "Pierre De Ronsard" lo hanno raggiunto incorniciando il finestrone, e' un rosaio rampicante creato da Meilland nel 1987, secondo la Federazione Mondiale delle Rose e' la "Rosa Favorita del mondo intero".
Romantica come poche, i suoi fiori sono opulenti e bellissimi, cosi' pesanti che reclinano il capo a guardarci, colmi di petali, stretti in una forma rotonda e piena, a coppa, color avorio con accenni di verde verso l'esterno, bordato verso l'interno di rosa carico, tinta che si accentua col passare del tempo.
Una cascata dal delicato profumo, prima avorio rosato poi rosa carminio, che insieme al fogliame scuro e lucido colora i nostri muri, una rosa incantevole.
E' gennaio, nell'attesa di rivedere e vivere le nostre rose ci immergiamo nelle loro fotografie, ritornando a quel profumo o a quel colore, che diventa calore e in questo momento scalda di piu' del fuoco del nostro camino.
Ognuna e' per noi particolare, ci soffermiamo con alcune di loro.
Tra queste" Queen of Sweden"(2004) di David Austin, una vera coccola per gli occhi e per l'animo, una meraviglia di fresco rosa pastello, che sa di zucchero come una caramella, i boccioli sono rosa salmone - corallo, il fiore e' a coppa, i petali tondeggianti si rincorrono racchiudendo una calda sfumatura albicocca, specialmente quando ancora non e' completamente aperta.
La pianta ha portamento eretto, le foglie sono anch'esse particolarmente arrotondate, disposte allegramente e deliziose.
Il profumo e' delicato e piacevole.
La visione d' insieme ci ristora e ci nutre con dolcezza.