Troverete questo mio stesso post sotto forma di articolo sul numero 5 di Riciclo e Recupero creativo, edito da Editoria Europea.
Abbiamo visto questa cassettiera in un mercatino del Biellese e ci ha subito colpiti il motivo presente sui cassetti, la forma delle zampe anteriori e il piano in pregiato marmo Portoro, proveniente dalla Liguria.
Purtroppo era stato verniciato con il flatting, chincaglieria compresa, quindi, abbiamo dovuto lavorare parecchio per ripulire la superficie del legno e del metallo.
Successivamente abbiamo rifatto le zampe posteriori, perche' troppo tarlate, assemblandole al mobile con un incastro a V; passato l' antitarme dentro e fuori, con la siringa e col pennello; e steso il fondo, ottenuto dal gesso di Bologna.
Guardandola, la nostra immaginazione ce l' ha mostrata bicolore, cosi', utilizzando le terre colorate, abbiamo creato queste due tinte a riempire i rispettivi spazi.
L' abbiamo usurata, senza eccedere, e patinata; infine l' abbiamo avvolta nel profumato abbraccio della cera naturale.
i cassetti li abbiamo puliti con l' essenza di trementina e foderati con la carta che piu' ci piaceva.
I giorni in cui abbiamo lavorato a questa cassettiera erano uggiosi e grigi, ma quando l' abbiamo vista finita e' stato come se il sole avesse fatto capolino, per questo il suo nome e' " la figlia del Sole", fiaba di origine toscana, raccolta nelle Fiabe Italiane di Italo Calvino.
In questo racconto il sole s' innamora di una fanciulla, che e' una principessa, e le manda un raggio a sfiorarla, come segno del suo amore.
Da questa unione sarebbe nata una figlia..
Quello stesso raggio, nel vedere la nostra nuova cassettiera, e' arrivato nei nostri occhi strappandoci un sorriso.