Le rose sono come noi, che abbiamo bisogno di trovare il " nostro posto", e allora si , ci sentiremo in pace e sentiremo che quella stessa linfa che scorre nella verde materia delle foglie, nei colori vivaci o delicati dei petali leggeri, e' la nostra.
Sapremo, in quel momento, che il nostro respiro si fonde alla stessa aria che muove le graziose corolle, insieme alle fronde alte della gaggia e ci sentiremo intimamente rigenerati e vivi.
Ognuno di noi e' alla ricerca del " proprio posto " in questo mondo.
Quando si ha la fortuna di trovarlo l' armonia ci invade e ci scopriamo a sorridere, accolti e nutriti.
Cosi' son le rose, quando le metti a dimora nel " loro posto", in quello giusto, sono un trionfo di vigore e bellezza ; instancabilmente allora ringraziano, donandoci fiori leggiadri, profumi intensi, sottili e aculei rossicci, che ci prendono per gli abiti, quasi a chiederci di guardarle ancora e ancora.
martedì 15 luglio 2014
martedì 13 maggio 2014
Le rose: Golden Celebration
Tornano a destarsi come ninfe da un sonno incantato e a mostrarsi splendide, ancor piu' di quanto gli occhi ricordassero.
Le pupille ingorde vanno cercando, si nutrono, e di nuovo e sempre, scoprono nuovi doni e si stupiscono di tanta bellezza.
L' ampio gruppo delle "Golden Celebration", rosa creata nel 1992 da David Austin, ci lascia senza fiato, si porge al nostro passaggio coi suoi rami arcuati pieni di corolle a coppa profonda giallo dorato, grandi e bellissime...non possiamo resistere dal toccarle, prenderle tra le mani, e dopo averle guardate a lungo, immergervi il volto e sentire i petali accarezzarci le guance; e solo dopo un momento annusarle a fondo, il loro profumo e' intenso e fruttato, e' quello di rosa tea, di te' zuccherato, di vino dolce, di agrumi...una vera delizia.
Le pupille ingorde vanno cercando, si nutrono, e di nuovo e sempre, scoprono nuovi doni e si stupiscono di tanta bellezza.
L' ampio gruppo delle "Golden Celebration", rosa creata nel 1992 da David Austin, ci lascia senza fiato, si porge al nostro passaggio coi suoi rami arcuati pieni di corolle a coppa profonda giallo dorato, grandi e bellissime...non possiamo resistere dal toccarle, prenderle tra le mani, e dopo averle guardate a lungo, immergervi il volto e sentire i petali accarezzarci le guance; e solo dopo un momento annusarle a fondo, il loro profumo e' intenso e fruttato, e' quello di rosa tea, di te' zuccherato, di vino dolce, di agrumi...una vera delizia.
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mercoledì 19 marzo 2014
La pazienza e la cura
Si pota e si pensa. Si pensa e si pota. Penso al taglio giusto da dare e ad altre mille cose ; certi pensieri guizzano via come pesci, altri s' inseguono come girotondo di bambini, altri ancora si fermano e mettono radici, come quelle delle rose che sto potando...tra questi pensieri c' e' Merlino, uno dei nostri mici, che deve guarire, con pazienza e molte cure.
I narcisi colorano il verde di tante allegre stelle dorate, i prunus si son riempiti di bottoncini rosa, che uno dopo l' altro si aprono in miriadi di piccoli fiori dai petali delicati.
E poto. I rosai magicamente producono di nuovo minute foglioline, che diventeranno folta chioma e splendide corolle...anche questo lo faccio con pazienza e cura, poiche'di questo hanno bisogno tutte le creature viventi.
I narcisi colorano il verde di tante allegre stelle dorate, i prunus si son riempiti di bottoncini rosa, che uno dopo l' altro si aprono in miriadi di piccoli fiori dai petali delicati.
E poto. I rosai magicamente producono di nuovo minute foglioline, che diventeranno folta chioma e splendide corolle...anche questo lo faccio con pazienza e cura, poiche'di questo hanno bisogno tutte le creature viventi.
martedì 11 febbraio 2014
" la figlia del Sole"
Troverete questo mio stesso post sotto forma di articolo sul numero 5 di Riciclo e Recupero creativo, edito da Editoria Europea.
Abbiamo visto questa cassettiera in un mercatino del Biellese e ci ha subito colpiti il motivo presente sui cassetti, la forma delle zampe anteriori e il piano in pregiato marmo Portoro, proveniente dalla Liguria.
Purtroppo era stato verniciato con il flatting, chincaglieria compresa, quindi, abbiamo dovuto lavorare parecchio per ripulire la superficie del legno e del metallo.
Successivamente abbiamo rifatto le zampe posteriori, perche' troppo tarlate, assemblandole al mobile con un incastro a V; passato l' antitarme dentro e fuori, con la siringa e col pennello; e steso il fondo, ottenuto dal gesso di Bologna.
Guardandola, la nostra immaginazione ce l' ha mostrata bicolore, cosi', utilizzando le terre colorate, abbiamo creato queste due tinte a riempire i rispettivi spazi.
L' abbiamo usurata, senza eccedere, e patinata; infine l' abbiamo avvolta nel profumato abbraccio della cera naturale.
i cassetti li abbiamo puliti con l' essenza di trementina e foderati con la carta che piu' ci piaceva.
I giorni in cui abbiamo lavorato a questa cassettiera erano uggiosi e grigi, ma quando l' abbiamo vista finita e' stato come se il sole avesse fatto capolino, per questo il suo nome e' " la figlia del Sole", fiaba di origine toscana, raccolta nelle Fiabe Italiane di Italo Calvino.
In questo racconto il sole s' innamora di una fanciulla, che e' una principessa, e le manda un raggio a sfiorarla, come segno del suo amore.
Da questa unione sarebbe nata una figlia..
Quello stesso raggio, nel vedere la nostra nuova cassettiera, e' arrivato nei nostri occhi strappandoci un sorriso.
Abbiamo visto questa cassettiera in un mercatino del Biellese e ci ha subito colpiti il motivo presente sui cassetti, la forma delle zampe anteriori e il piano in pregiato marmo Portoro, proveniente dalla Liguria.
Purtroppo era stato verniciato con il flatting, chincaglieria compresa, quindi, abbiamo dovuto lavorare parecchio per ripulire la superficie del legno e del metallo.
Successivamente abbiamo rifatto le zampe posteriori, perche' troppo tarlate, assemblandole al mobile con un incastro a V; passato l' antitarme dentro e fuori, con la siringa e col pennello; e steso il fondo, ottenuto dal gesso di Bologna.
Guardandola, la nostra immaginazione ce l' ha mostrata bicolore, cosi', utilizzando le terre colorate, abbiamo creato queste due tinte a riempire i rispettivi spazi.
L' abbiamo usurata, senza eccedere, e patinata; infine l' abbiamo avvolta nel profumato abbraccio della cera naturale.
i cassetti li abbiamo puliti con l' essenza di trementina e foderati con la carta che piu' ci piaceva.
I giorni in cui abbiamo lavorato a questa cassettiera erano uggiosi e grigi, ma quando l' abbiamo vista finita e' stato come se il sole avesse fatto capolino, per questo il suo nome e' " la figlia del Sole", fiaba di origine toscana, raccolta nelle Fiabe Italiane di Italo Calvino.
In questo racconto il sole s' innamora di una fanciulla, che e' una principessa, e le manda un raggio a sfiorarla, come segno del suo amore.
Da questa unione sarebbe nata una figlia..
Quello stesso raggio, nel vedere la nostra nuova cassettiera, e' arrivato nei nostri occhi strappandoci un sorriso.
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venerdì 31 gennaio 2014
Tutto dorme e si rigenera
Le Pierre de Ronsard, a ridosso del muro in pietra ad ovest, nonostante siamo in pieno inverno, sono ancora ornate delle loro foglie; sono li' strette l' una all' altra e aspettano di cadere, secche, per lasciare il posto alle loro sorelle giovani e tenere che nasceranno in primavera.
E' il momento del riposo, tutto dorme e si rigenera.
E' come se durante il sonno invernale stipassero, nelle stive del tempo, nuove energie, utili ad esplodere rinnovate, con tutta la loro potenza e la loro bellezza.
E' il momento del riposo, tutto dorme e si rigenera.
E' come se durante il sonno invernale stipassero, nelle stive del tempo, nuove energie, utili ad esplodere rinnovate, con tutta la loro potenza e la loro bellezza.
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mercoledì 8 gennaio 2014
Ricetta della soffice focaccia....
Il nostro modo di vivere, immersi nel giardino, nelle rose e nelle cose che fanno bene al cuore, comprende anche il buon cibo, con ingredienti genuini( come la farina, che acquistiamo in un mulino qui vicino) e con la soddisfazione di farselo da se, quando e' possibile.
Ecco quindi la ricetta della focaccia, che ho pubblicato su facebook, o per meglio dire, della panfocaccia al rosmarino.
Verra' una focaccia soffice e buona, irresistibile.
Gli ingredienti:
350 gr di farina 00( non ho mai provato con la 0 )
3 cucchiai di olio extravergine
1 patata media
1 bustina di lievito di birra secco
2 cucchiaini scarsi di zucchero
1 cucchiaino di sale
acqua calda
Lessare la patata e tenere da parte l' acqua di cottura.
Mescolare in un recipiente la farina con lo zucchero e lo lievito, unire la patata lessata e schiacciata.
Unire l' olio e quanta acqua di cottura serve, magari allungata con un po' di acqua fredda, perche' non sia bollente; impastare un poco e aggiungere il sale,( che messo prima fermerebbe la lievitazione), continuare fino a che non si forma una palla della giusta consistenza, lavorarla per circa 10 minuti, o meno, fino a che l' impasto diventa bello liscio.
Ungere leggermente una teglia con l' olio, io ne uso una tonda.
Stendervi l' impasto sul fondo e far lievitare per un ora ...meglio se in un posto caldo, io scaldo il forno a 50°, lo spengo e metto dentro la teglia a forno aperto, coperta da un canovaccio.
Scaldare poi il forno a 200°; praticare delle fossette con le punte delle dita sulla superficie della focaccia(...da noi lo fa il mio compagno)
Preparare in un bicchiere un composto con un dito scarso di olio extravergine, due dita scarse d' acqua e un cucchiaino di sale, girare bene il tutto e versarlo sulla focaccia.
Spargere qualche ago di rosmarino e far cuocere per 30 minuti, io metto gli ultimo 10 con forno ventilato.
Et voila'!
Una bonta' e una soddisfazione, oltre che un gesto d' Amore per le persone a cui vogliamo bene.
Il cibo e' vita.
Cucinare per qualcuno che amiamo e' volere che questa persona stia bene e viva.
Ecco quindi la ricetta della focaccia, che ho pubblicato su facebook, o per meglio dire, della panfocaccia al rosmarino.
Verra' una focaccia soffice e buona, irresistibile.
Gli ingredienti:
350 gr di farina 00( non ho mai provato con la 0 )
3 cucchiai di olio extravergine
1 patata media
1 bustina di lievito di birra secco
2 cucchiaini scarsi di zucchero
1 cucchiaino di sale
acqua calda
Lessare la patata e tenere da parte l' acqua di cottura.
Mescolare in un recipiente la farina con lo zucchero e lo lievito, unire la patata lessata e schiacciata.
Unire l' olio e quanta acqua di cottura serve, magari allungata con un po' di acqua fredda, perche' non sia bollente; impastare un poco e aggiungere il sale,( che messo prima fermerebbe la lievitazione), continuare fino a che non si forma una palla della giusta consistenza, lavorarla per circa 10 minuti, o meno, fino a che l' impasto diventa bello liscio.
Ungere leggermente una teglia con l' olio, io ne uso una tonda.
Stendervi l' impasto sul fondo e far lievitare per un ora ...meglio se in un posto caldo, io scaldo il forno a 50°, lo spengo e metto dentro la teglia a forno aperto, coperta da un canovaccio.
Scaldare poi il forno a 200°; praticare delle fossette con le punte delle dita sulla superficie della focaccia(...da noi lo fa il mio compagno)
Preparare in un bicchiere un composto con un dito scarso di olio extravergine, due dita scarse d' acqua e un cucchiaino di sale, girare bene il tutto e versarlo sulla focaccia.
Spargere qualche ago di rosmarino e far cuocere per 30 minuti, io metto gli ultimo 10 con forno ventilato.
Et voila'!
Una bonta' e una soddisfazione, oltre che un gesto d' Amore per le persone a cui vogliamo bene.
Il cibo e' vita.
Cucinare per qualcuno che amiamo e' volere che questa persona stia bene e viva.
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